Si informa la cittadinanza che il Comune di Rocca di Papa ha adottato il un nuovo portale istituzionale, che presenta funzioni aggiornate e accessibilità maggiori rispetto al presente.
Su questo vecchio portale, sono consultabili solo informazioni e/o documenti antecedenti febbraio 2018. In caso di difficoltà di ricerca dei documenti, per garantire la massima trasparenza amministrativa, si invita a contattare gli uffici di competenza, che forniranno tutte le documentazioni richieste.

Fortezza degli Annibaldi - relazione tecnica degli scavi

In seno alle iniziative per il rilancio e la promozione del territorio, recentemente promosse dall’Amministrazione Comunale di Rocca di Papa, ha acquistato particolare rilievo la prima fase dei lavori di recupero dell’area archeologica della Fortezza degli Annibaldi, realizzatasi tra il 2007 ed il 2008. Le indagini archeologiche hanno evidenziato che il complesso fortificato si estende a comprendere l’intera superficie dell’altura e si articola in due componenti principali: l’edificio vero e proprio, che occupa la zona più alta del colle, e la cinta difensiva che si sviluppa lungo il suo perimetro. I resti dell’edificio evidenziano un assetto planimetrico piuttosto articolato e caratterizzato da consistenti variazioni di quota tra gli ambienti, in parte sotterranei, raccordati da scale e rampe ed anche strutturalmente sovrapposti.
Nel 2010 abbiamo eseguito la seconda fase di intervento, con il completamento parziale degli scavi, parziale perché sono emerse in profondità nuove strutture, che dovranno essere oggetto di ulteriori interventi tipologicamente e metodologicamente differenziati, da definire in una ulteriore fase finale di lavoro. A tutt’oggi l’area archeologica presenta le strutture medievali opportunamente recintate e protette, con percorsi interni in terreno spianato. In seguito allo sviluppo degli scavi, si sono resi necessari ulteriori lavori per l’applicazione delle norme di sicurezza per la pubblica fruizione dell’intera area, sia riguardo alla rampa di accesso, sia relativamente all’interno del sito.
L’attenzione forte con cui si guarda ai resti dell’antica fortezza medioevale trova sostanza nella triplice valenza espressa dal loro recupero: culturale, per riacquisire un complesso archeologico di sicura rilevanza, segno profondo di vicende storiche alle radici della realtà attuale; turistica, evidentemente accresciuta dalla possibilità di coniugare ad un’incomparabile panorama la possibilità di visita e di godimento di un sito archeologico - monumentale predisposto ad un’adeguata fruizione; ambientale, derivante dalla bonifica e dalla riqualificazione di un’area che è punto focale di un più vasto comprensorio.
Sono stati rinvenuti numerosissimi frammenti di vasellame d’uso comune nelle mense tra il XIV ed il XVI secolo, con particolare riguardo alla decorazione di brocche recanti l’effige araldica dei Colonna, il che fa supporre la frequentazione del sito, oltre che dai consueti abitatori in arme, saltuariamente anche da appartenenti alla nobile famiglia e qui ospitati, che hanno poi lasciato in loco come d’uso i servizi di loro appartenenza. E ancora: una spada in ottime condizioni, una cotta in maglia di ferro e bronzo, notevoli frammenti di armature, elmi e punte di lance, frecce e dardi, una palla di cannone in ferro spaccata in due per difetto di fusione, una palla in tufo litoide ed altri proiettili da catapulta. Tutto ciò testimonia il verificarsi di numerosi eventi di guerra sia difensiva che offensiva, svoltisi in questi luoghi tra gli ultimi anni del 1100 e la fine del 1500. Alcuni frammenti fittili e lastre marmoree con epigrafi e cubilia di epoca romana fanno risalire alla memoria l’esistenza di un’area sacra arx, da porsi sulla parte più alta del colle, come evidenziato proprio lì anche dal ritrovamento di un breve tratto di muratura in blocchi tufacei.
Addossato da NO al recinto delle Faete, l’abitato di Rocca di Papa culmina, alle pendici del Monte Cavo, con uno sperone di roccia lavica che chiude a settentrione l’altopiano dei Campi d’Annibale – la caldera del recinto vulcanico – dominandolo nei valori di quota.
La configurazione orografica di questa formazione naturale, contraddistinta da contorni netti rispetto all’area circostante, da fianchi precipiti e sommità pianeggiante (superficie di ca. m2 4000), nonché la posizione panoramicamente eminente da SO a SE, ne fanno luogo d’elezione per istallazioni a carattere difensivo abitativo o militari.
L’odierna toponomastica, a conferma di ciò, vi localizza una Fortezza, un impianto fortificato medioevale di tipo militare definito da una cinta muraria principale con quattro torri (la torre est è crollata con tutto un tratto di rupe) ed un edificio mastio centrale con annessi corpi di servizio, e una seconda cinta difensiva esterna a delimitare la piazza d’armi, comprendente anche una piccola costruzione (cappella?).
 
Una preliminare ricognizione delle notizie storiche in merito a tale presenza, riporta indizi circa la sua esistenza al XV secolo, riconoscendo un riferimento ad essa nell’atto di vendita di Rocca di Papa a favore dei Colonna da parte degli Annibaldi: anno 1425. (G.Tomassetti, La Campagna Romana antica, medievale e moderna, IV La Via Latina, Firenze1979)
Antica famiglia romana gli Annibaldi, originaria dell’area castellana compresa tra Rocca Priora e Rocca di Papa, tenne qui, nel Castello della Molara, il centro del proprio feudo che controllava strategicamente il percorso della Via Latina e che si estendeva sino alla fascia costiera con numerosi possedimenti, sino ai confini meridionali dello Stato della Chiesa (Circeo). La metà del secolo XIII segna il momento più alto della vicenda politica di questa casata, favorita dai legami d’amicizia che la legarono a Papa Innocenzo IV (1243-1254) e Carlo I d’Angiò (1220-1285) e dal conseguente incremento territoriale del feudo.
La parabola discendente si avvia, nel XIV secolo, concludendosi alla metà di quello successivo, quando gli Annibaldi scompaiono definitivamente dalla vita pubblica e dalla scena politica, il Castello della Molara è in rovina e, come si è visto poco sopra, gli antichi possedimenti alienati a favore di altre baronie.
Questa fortezza rientra quindi nel sistema di controllo e difesa del dominatus degli Annibaldi. Con il beneficio del dubbio, è plausibile collocarne l’origine, al più tardi, tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo. Alla metà del XVI secolo se ne ascrive la demolizione, voluta dal Pontefice Paolo III Farnese (1533-1549). L’episodio si inserisce in una fase storica che vede la politica papale intesa alla riorganizzazione dello Stato della Chiesa, mediante la creazione di alcune entità territoriali autonome entro i suoi confini, erette a ducati e frutto di ridistribuzione degli equilibri di potere tra le famiglie baronali. Nel 1556 Paolo IV Carafa crea il Ducato di Paliano, affidandolo al nipote Giovanni, con i territori confiscati ai Colonna in Campagna (parte della provincia Campagna e Marittima, corrispondente approssimativamente al Lazio centro meridionale) comprendendovi pertanto anche Rocca di Papa. Il successore, Pio IV Medici (1559/1565), trasferendo ai Colonna la potestà sul Ducato restituirà di fatto quanto sottratto a quella famiglia (A. Sennis, Un territorio da ricomporre: il Lazio tra i secoli IV e XIV; G. Pizzorusso, Una regione virtuale: il Lazio da Martino V a Pio VI in: Atlante storico-politico del Lazio, Bari 1996).
La vicenda della fortezza, dopo la sua demolizione, parla di un costante processo di spoglio spinto, con maggiore o minore intensità, sino ai nostri giorni. Il Tomassetti ( vedi G.Tomassetti, La Campagna Romana antica, medievale e moderna, IV La Via Latina, Firenze1979), riporta notizia di atti pubblici riguardanti richieste di sfruttamento dell’impianto come cava di materiali da costruzione, risalenti a tutto il secolo XVIII, sino a giungere alla fine di quello successivo, in cui un arbitrario atto amministrativo del Comune di Rocca di Papa alienava l’intera area della fortezza in favore di un costruttore edile. Gli esiti di quella vicenda furono scongiurati per l’opposizione della famiglia Colonna, dopo quattrocento anni ancora proprietaria dell’antica fortezza. Da allora sono trascorsi altri 120 anni, nel corso dei quali il degrado fisico della struttura ha proseguito il suo cammino pressoché indisturbato.
Sono in atto diversi incontri tra il Sindaco Pasquale Boccia e la Società Archeogeos di Rocca di Papa, che ha presentato un progetto di tutela, riqualificazione e sistemazione del territorio, mediante la creazione di un “Parco Culturale”. Questo progetto prevede il definitivo recupero storico-archeologico della Fortezza, con il relativo allestimento dei reperti (restauro, studio e immagazzinamento) nella struttura museale che verrà predisposta all‘interno della Rocca stessa o in altri ambienti da individuare nella nuova sede comunale o in strutture ex-novo. Quindi l’allestimento del parco per porre nel giusto rilievo le evidenze rinvenute, rendendone possibile la visita al pubblico. Poi l’allestimento tematico che si avvarrà, oltre che dei noti pannelli esplicativi con testi ed immagini, anche di video terminali, che sistemati in prossimità dei siti principali (collocazione da decidere in fase di progetto attuativo) possono essere usati, con semplici funzioni già definite, come ulteriore supporto didattico (ricostruzioni in3D, filmati, e/o utilizzo di iPad). E’ prevista la creazione, all‘esterno del Parco, di aree di parcheggio e di accoglienza nonché di ristoro con degustazione di prodotti tipici locali, e di un Polo Museale con allestimento espositivo e attività collegate di didattica, campi di ricerca, laboratori di archeologia, mostre, convegni, etc.
La sicura presenza di strutture d‘epoca romana e medioevale nell’area della Fortezza, del tracciato della Via Sacra, da scoprire e da monumentalizzare, nonché il sito del tempio di Giove Laziale, devono a ragione rientrare nell‘area di competenza del suddetto “Parco culturale”, ampliando così lo stesso sia dal punto di vista dell‘estensione che dell‘attenzione istituzionale. La sistemazione e l‘apertura di queste aree, oltre ad offrire un forte interesse didattico culturale, consentirà la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di nuovi fattori di crescita e d‘importanza per il Comune e per tutto il territorio. Crescita quindi sia culturale che d‘immagine, che potrebbe portare Rocca di Papa ad essere un paese guida in questo settore, e d‘esempio per altre località in Italia. Per ottenere tali risultati sarebbe logico incentivare e spronare la partecipazione dei privati al rilancio e alla valorizzazione del ricco patrimonio nascosto di questa città.
La creazione di questo parco, dedicato alla conoscenza ed alla valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale dei Castelli, è un metodo per incrementare il turismo, il commercio e l’occupazione locale nelle aree intorno a Roma. Tutti i nodi che daranno virtualmente corpo alla estensione di questo parco saranno caratterizzati dalla presenza di infrastrutture tecnologiche ed informative (fisse e wi-fi, cinema 4d, sullo sviluppo del territorio nelle varie fasi storiche) e tali da rendere il parco un centro di divertimento, istruzione, libera esplorazione ed approfondimento culturale e ludico. Infine la connotazione di progetto educativo e culturale, oltre che turistico, verrà rafforzata dalle iniziative di animazione che riproporranno usi, costumi e tradizioni del territorio, con l’utilizzo per ogni punto descritto delle più moderne innovazioni tecnologiche, con visibilità dei dati su portali tematici dedicati.
La sua attuazione aprirà una strada a nuovi sistemi di gestione del territorio e delle sue risorse, in un‘ottica che finalmente vedrà la crescita economica non disgiunta o contrapposta a quella culturale.
 
 
Arch. Giancarlo Guzzardi